Per nascere ho scelto il 1980: l’anno della strage di Ustica, della strage della stazione di Bologna, del terremoto di magnitudo 6.9 in Irpinia, dell’assassinio di John Lennon. Non è andato tutto storto, è stato anche l’anno in cui è nata la CNN, hanno inventato i post-it e il videogioco di Pac-man. Succede a San Benedetto del Tronto, radiosa cittadina della Riviera Adriatica: qualcuno dice Abruzzo, qualcuno che crede ai fantasmi Molise, ma è certamente Marche. Dopo questo brillante esordio, rimango nei pressi per 26 anni per poi accorgermi che la vita chiama a Nord sull’asse Milano-Venezia dove mi trasferisco di paese in città, di città in paese: Bergamo, Lago di Garda, la provincia lombarda.

La mia è una geografia amorosa, seguo il meridiano del cuore. Ogni spostamento non è stato calibrato ma è frutto di almeno tre mal di pancia consecutivi a stretto giro.
Tu ci giocavi al gioco del se fosse? Beh, io se fossi un elemento chimico sarei il carbonio che in base a come si legano gli atomi tra loro dà vita al diamante o alla grafite. Duro, prezioso e trasparente l’uno, opaco, povero e tenero l’altro. Naturalmente predisposta al dualismo, palleggio tra una cosa e il suo opposto per non annoiarmi. Perdono e dimentico. Nessuno dei due è un atto intenzionale. Dal 2009 con me vivono due gatti, Bonnie e Claudio: sono la mia convivenza più lunga. Sarà difficile che tu mi veda senza i loro peli addosso.Sono vegetariana, ho un animo indie rock, vorrei essere della troupe quando Wes Anderson e Gondry girano i loro film. Nelle mie precedenti vite in ordine sparso: ho suonato il pianoforte, ho ballato il tango e fatto danza classica, ho recitato in teatro e in musical, ho completato il corso di Shiatsu e Medicina Cinese.
Credo nel tempo che è così prezioso da non doverlo sprecare facendo qualcosa che non ci piace o leggendo libri brutti, credo nella verità perché sono un’ex bugiarda e so quanto sia liberatoria, credo nella libertà che cercherò finché potrò; credo nell’amore, nella crescita, nel presente, nella bellezza, nel dolore che fortifica e nell’abbandono che salva. Ho uno sguardo gentile per tutti i miei errori.

Leggo meno di quanto vorrei ma per lo più letteratura americana e poesia, saggi femministi e manuali sui linguaggi, magazine filosofici. Sogno spesso, tanto che gli psicanalisti sognano essi stessi ardentemente di fare lunghe sedute con me. Le serie TV sono dolci anestetici del vivere che a volte ingurgito troppo in fretta.
Mi piacciono il pane con l’olio, la torta mandorle e carote, il gelato, il basilico, il cavolo nero, il vino, la pizza, lo spritz, le patatine fritte, la torta di frutta di Nina. Dico sempre che dovrei fare attività fisica ma poi fa sempre troppo freddo e domani è il giorno perfetto. Davvero mi piace solo ballare e camminare, al massimo correre ma solo per la sensazione di benessere quando mi fermo, senza fiato, leggera, centrata. Sono per le stagioni di mezzo, l’autunno e la primavera, per il mare in inverno e la montagna d’estate.
Ho scoperto tardi quanto mi facesse crescere viaggiare, ora appena posso parto, c’è troppo da scoprire nel mondo per rimanere fermi in una città.
Dal 2019 abito a Parigi.