Io ero quella che quando andava a scuola si alzava all’ultimo momento, faceva colazione trangugiando i biscotti (perché la colazione è sacra), si vestiva in 4 minuti (lavaggio denti compreso) e con i capelli arrufati e lo zaino fatto per fortuna la sera prima iniziava a correre per sentire suonare la prima campanella.
Mi piace dormire e in genere quando devo uscire trovo 14 cose da fare tra quando mi metto il cappotto e quando esco di casa, è così che arrivo quasi sempre in ritardo. Non so bene perché ho deciso di iniziare così questo articolo che nella mia testa dovrebbe parlare di routine, di come l’abbia sempre trovata deprimente e di quanto invece negli ultimi 6 mesi mi abbia reso la vita più piacevole e piena. Forse perché si sente spesso parlare di rituali mattutini: ti svegli alle 5, fai mezz’ora di meditazione, leggi un libro, bevi un bicchiere d’acqua, fai 15 minuti di esercizi, prepari una torta per la colazione, stiri, pulisci la lettiera dei gatti, svegli i bambini, tutti insieme fate colazione proprio come ti ha insegnato Mulino Bianco e il vero miracle è che sono solo le 7 e non hai ancora accesso lo Smartphone.
Con me non funziona, inizio a reagire al mondo esterno quando va bene verso le 8.30. Mentre io sono nella fase REM e sogno Gaspard Ulliel c’è qualcuno che si alza e cerca l’oro del mattino in miniera. Se c’è un vantaggio di questa vita da freelance è proprio che posso dormire quanto il mio corpo mi richiede.
L’importanza della routine
Una routine non è altro che un insieme di abitudini, azioni che facciamo in maniera organizzata, sempre le stesse.
È rassicurante? Certo. Io che voglio avere il controllo e devo pianificare, so cosa vuol dire. Non lascia le cose al caso la routine, tiene a bada l’ansia, mi fa sapere cosa c’è dopo. Quando ho delle cose da fare, fin quando non le faccio mi girano in testa: “devo scrivere il post del blog” diventa un mantra che entra in una spirale di fuoco e di angoscia. Sapere dove iniziare e dove finire è un maniglione antipanico e soprattutto finire mi dona un piccolo momento di euforia. Mi è capitato spesso di svegliarmi e pensare “vorrei fosse domani, oggi ho mille cose da fare, non ce la farò mai”. Poi faccio una lista e mi accorgo che non sono mille ma 4. Ecco, avere una routine toglie dalla lista della testa le cose da fare, le butta fuori e te le fa fare. Non hai nemmeno il problema della forza di volontà e della motivazione: quando la routine è un’abitudine puoi andare avanti con il pilota automatico senza dover spendere troppe energie nel pensare a cosa fare o come farlo.
Ma la routine non è una costrizione è proprio l’opposto, è una grande libertà, quella di decidere che non c’è spazio per gli alibi.
Madeleine Dore con il suo progetto Extraordinary Routines, racconta le abitudini di “artisti, scrittori, designer e illustratori per scoprire l’intersezione tra creatività e imperfezione”. Leggendo le sue interviste ho capito 3 cose:
- ogni persona ha una routine diversa: non esiste una routine giusta o una sbagliata, esiste semplicemente quella che funziona per noi
- avere una routine aiuta se vuoi avere una vita piena, combattere la distrazione e la procrastinazione
- mantenere una routine non è così difficile come sembra. Non mi hanno dato le gambe lunghe né la pazienza ma la determinazione, quella tanta e ho deciso di impiegarla per una buona causa.
3 nuove routine che ho messo in piedi quest’anno
Cambiando vita, città, casa, spazi ho dovuto riorganizzare un po’ tutto. Ho fatto un po’ di prove, ho visto cosa funzionava per me e cosa non funzionava. Ecco le routine che ho sperimentato e che hanno funzionato e che per questo tengo anche quest’anno.
Beauty Routine: cura del corpo
C’era una volta una ragazza che si struccava con il cuscino e quella ragazza ero io. Ho iniziato tardi a prendermi cura della mia faccia in maniera organizzata: 4 mesi fa. Nessun prodotto andava bene, una volta avevo la pelle grassa, poi secca, poi normale, poi sensibile. In genere mi dimenticavo e la pigrizia vinceva su tutto perché sapevo che stavo mettendo cose a caso. Alla fine ci vuole metodo e qualche prodotto di fiducia. Credere nella detersione prima che nelle creme. Bisogna saperla pulire la faccia, sentire cosa succede e poi metterci qualsiasi cosa sopra.
Ogni sabato mattina faccio un trattamento corpo in casa, tipo fanghi, scrub, impacchi, sale, fieno, mostarda e sto immobile 50 minuti, stesa sul letto, impacchettata, mentre ascolto un podcast o leggo un libro. Mi rilasso e spero che qualcosa da qualche parte di me stia lavorando per una pelle migliore, contro la ritenzione idrica.
Learn Routine: cura della mente
A 39 anni sono una studentessa che lavora. Ho preso molto sul serio questa storia di imparare la lingua francese e per questo dedico molto del mio tempo all’apprendimento. Ho fatto esplodere Netflix Francia per tutti i film e le serie che ho visto. Ascolto i podcast nei tempi morti: sono quelli in cui il corpo è impegnato in attività meccaniche e la testa è libera, per esempio quando faccio le pulizie o cucino. Prima di andare a letto dedico 2 minuti all’APP che mi insegna 5 parole al giorno, al mattino prima di iniziare a lavorare faccio i compiti del corso di francese, leggo un capitolo di libro al giorno sempre (più o meno) nello stesso momento della giornata. In generale le cose più impegnative al mattino, le più leggere nel tardo pomeriggio quando la mente è più stanca.
Soul Routine: cura dell’anima
Il lunedì mattina me lo prendo di riposo (è il modo che ho trovato per non avere l’affanno nel ricominciare la settimana). Vado a lezione di yoga alle 10. Sono una schiappa, ogni volta che inizio, per i primi 15 minuti mi dico ma chi me l’ha fatto fare ma poi esco di lì che sono più leggera e so che ne valeva la pena. Vado a piedi, mi piace camminare: mezz’ora ad andare, mezz’ora a tornare. Camminare è un po’ meditare, un po’ scrivere con la mente: se funzionava per i peripatetici non vedo perché non debba funzionare per me. Uno spazio di vuoto mi aiuta a mettere in equilibrio mente e corpo in una delicatissima routine di ossa e sinapsi.
Organizzare una libreria di contenuti, fare una lista delle cose da fare, leggere 50 pagine di un libro al giorno, andare a camminare ogni sera, fare un’ora di francese tutte le mattine sono cose sono semplici da fare. Il problema, come ha detto Jim Rohn, è che sono anche semplici da non fare.
Se vuoi provare perché credi che ti aiuti a fare meglio, a sentire meglio, a vivere meglio, dovresti prendere un impegno serio con te stesso, non vederlo come uno schiaffo ma come un gancio. Ripeti quello che funziona, smetti quello che non funziona. Prova.